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Eventi

14.04. 2023

Encounters In An Archive.

Objects of Migration/Photo-Objects of Art History

Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut e Villa Romana presentano:


Domani sera dalle 19.00 siete benvenuti a Villa Romana per una serata organizzata in collaborazione con il Kunsthistorisches Institut in Florenz! L'evento celebra la pubblicazione del libro di Massimo Ricciardo Encounters In An Archive. Objects of Migration/Photo-Objects of Art History, a cura di Costanza Caraffa e Almut Goldhahn, e sostenuta dal Ministero della Cultura, Italian Council X – 2021.

L'uscita del libro è stata accompagnata da un ciclo di appuntamenti in Italia e in Europa che domani 14 aprile farà tappa anche a Firenze. Presso la Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz verrà reiterata l’installazione da cui ha avuto origine il progetto, accompagnata da una installazione sonora realizzata dall’artista in collaborazione con il sound designer Luca Morino nello scalone di Palazzo Grifoni Budini Gattai. Il commento sarà affidato a Luda Berhe, Pinto Manuel Francisco e Ebri-ma Saidy, mediatrice e mediatori culturali di Amir (www.amirproject.com). Il progetto Amir, accoglienza musei inclusione relazione, propone dal 2018 a Firenze e a Fiesole visite museali e passeggiate urbane condotte da persone con passato migratorio.

Le visite guidate in lingua italiana si terranno alle ore 10.30, 14.00, 16.00 (ingresso libero dietro prenotazione all'indirizzo fototeca@khi.fi.it).

Lo stesso giorno, alle ore 19.00, Villa Romana e il Kunsthistorisches Institut in Florenz invitano a un'iniziativa congiunta intorno al libro di Massimo Ricciardo. Villa Romana ospiterà una sessione di ascolto dell'artista e attivista Leila Bencharnia, un'esperienza sonora di 40 minuti dal titolo Witnesses of Water (ingresso libero).

Da alcuni anni, Villa Romana e la sua precedente direttrice sono in dialogo con la Fototeca del KHI e l'artista Massimo Ricciardo. Domani, in occasione della riattivazione del progetto a Firenze, Villa Romana ospita una listening session di Bencharnia e una discussione collettiva. A pochi giorni dalle ennesime tragedie nel Mediterraneo, Villa Romana sente l'urgenza di articolare una riflessione più profonda sulla tanatopolitica delle migrazioni via mare. Aprendo uno spazio di ascolto ed evocando un momento di rumoroso silenzio, Leila Bencharnia e Villa Romana formulano una risposta a un progetto che sentono di dover problematizzare. Articolando una riflessione sulla necessità radicale di spostare la narrazione sulla migrazione e di tenere il discorso da una diversa posizione e da una prospettiva situata, chiamano e invitano gli ascoltatori a un momento di mourning, a fare esperienza sonora, attraverso i loro corpi, prima ancora di abbracciare la possibilità di una riflessione razionale. Con Witnesses of Water, un'opera sonora ed esperienza sonora della durata di 40 minuti, e una successiva conversazione sul potere/violenza degli archivi e delle tassonomie, Bencharnia ci chiede di riflettere su quanto segue: "L'artista (Ricciardo) scrive che gli oggetti che colleziona "sono stati testimoni silenziosi di attraversamenti mortali o quasi mortali". Portare questi oggetti nell'"archivio" e in un contesto artistico rompe questo silenzio? C'è una violenza estesa che si verifica quando gli oggetti vengono rimossi dal loro contesto e trasposti nell'ambiente diluito di un'istituzione culturale. (...) Che cosa fa questa operazione se non sostenere un'immagine del migrante ancora una volta come vittima, dove la decisione di mettersi in acqua per essere liberi è compresa solo attraverso narrazioni che rischiano di essere othering / alteranti?".
Seguirà una riflessione collettiva e una conversazione con l'artista, i borsisti e l'équipe di Villa Romana, insieme a Massimo Ricciardo, Costanza Caraffa, Almut Goldhahn e ai mediatori culturali Luda Berhe, Pinto Manuel Francisco e Ebrima Saidy del progetto Amir.
Dopo la discussione saranno serviti Egusi e altre prelibatezze nigeriane.
Siete più che invitati a venire e a partecipare!


Leila Bencharnia è una sound artist, interprete acusmatica e musicista di base a Milano. Figlia di un musicista tradizionale marocchino, la sua passione per la musica nasce nel deserto occidentale del Marocco, dove è cresciuta. Il suo ambiente sonoro è costituito da materiale analogico, come nastri, vinili e sintetizzatori. Utilizza la pratica dell'ascolto come modalità di trasmissione della conoscenza. La pratica di Bencharnia cerca di avere un ruolo attivo nella decolonizzazione dell'ascolto come modo per avere un impatto visibile sulle questioni sociali e politiche. Fa anche parte dell'Archive Ensamble.

Massimo Ricciardo (Darmstadt, 1979) è un artista che vive e lavora a Torino. Ha studiato pittura e grafica all'Accademia di Belle Arti di Firenze e all'Università di Scienze Applicate di Potsdam. La sua ricerca artistica si concentra principalmente sulle memorie personali e collettive dei rifugiati e dei loro viaggi verso l'Europa, basandosi principalmente su materiale d'archivio: fotografie, oggetti, suoni, video amatoriali e storie. Ricciardo contribuisce con la sua ricerca ad un processo per la realizzazione di una nuova "memoria vivente". È risultato vincitore di diversi concorsi di rango nazionale fra cui Cantica21, Italian Contemporary Art Everywhere (2020), e Italian Council X - Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura (2021).

Il Kunsthistorisches Institut in Florenz (KHI) è un istituto di ricerca in storia dell’arte e dell’architettura che applica una prospettiva transculturale e plurale. Fondato nel 1897, è dal 2002 parte della Max-Planck-Gesellschaft. I progetti di ricerca del KHI toccano alcune fra le più urgenti sfide contemporanee globali: urbanismo, ecologia, cultural heritage, antropocene, sistemi museali. Questa ampiezza di temi si riflette in una sfaccettatura di approcci metodologici che si fecondano a vicenda, portando innovazione e spirito critico in tutti gli ambiti della ricerca storico-artistica. L’Istituto supporta giovani studiosi internazionali ed è strutturato in dipartimenti e gruppi di ricerca. Uno di essi è la Fototeca. Grazie alle numerose iniziative, convegni e pubblicazioni il KHI costituisce un hub internazionale per chi si interroghi sul presente e sul futuro della storia dell’arte.

La Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz è uno dei più importanti archivi di fotografie documentarie sull'arte e l'architettura italiana. È anche un affermato centro di ricerca e un vivace laboratorio per il dibattito internazionale e transdisciplinare sul ruolo degli archivi fotografici nella ricerca e nelle società del XXI secolo. La Fototeca è un ecosistema in cui il lavoro dell’archivio è inscindibile dalle attività scientifiche. I suoi progetti di ricerca, radicati metodologicamente nei material culture studies, creano connessioni fra l'archivio fotografico e questioni sociali e politiche contemporanee come il patrimonio culturale e le migrazioni. La Fototeca è attiva in network internazionali e collabora con artisti del rango di Guido Guidi, Armin Linke e Akram Zaatari, realizzando libri e mostre.


Leila Bencharnia

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