VILLA ROMANA - HOME
VILLA ROMANA - HOME

Mostre

20.05.                     21.07.2022

Footnotes to the Disappearance of the Right to Have Rights

Michael Baers & Thomas Kilpper

Michael Baers und Thomas Kilpper

Note sulla scomparsa del diritto ad avere diritti

Abbiamo iniziato la nostra collaborazione nel maggio 2021, subito dopo che il Marocco aveva aperto il confine con l'enclave spagnola di Ceuta come ritorsione per il ricovero in ospedale di Brahim Ghali,presidente della Repubblica Democratica Araba Saharawi, per un grave caso di Covid-19.1 Ciò ha spinto il Marocco a rinunciare a sorvegliare il confine con Ceuta, permettendo a 8.000 migranti di entrare in territorio spagnolo. La Spagna, a sua volta, ha immediatamente deportato 6.000 di loro in Marocco, contravvenendo al diritto internazionale che prevede che ai richiedenti asilo venga concessa un'udienza per la loro richiesta di asilo. Il governo spagnolo è stato appoggiato dall'Unione Europea, che ha condannato il comportamento del Marocco ma non ha criticato la violazione legale della Spagna.

Solo pochi mesi dopo, la questione migratoria sarebbe stata nuovamente strumentalizzata, questa volta al confine dell'UE con la Bielorussia - vendetta di Lukashenko per le sanzioni dell'UE contro il suo regime, seguite alle elezioni truccate del 2020. La Bielorussia ha accelerato i visti di transito per i rifugiati provenienti dall'Iraq, dall'Afghanistan, dalla Siria e da altri Paesi, facilitandone poi il proseguimento verso gli Stati UE adiacenti lungo il suo vasto "Grüne Grenze", il confine rurale "verde" a nord e a ovest. In breve tempo, Lituania, Lettonia e Polonia hanno dichiarato lo stato di emergenza lungo il confine con la Bielorussia, inviando migliaia di soldati nell'area, creando una zona militarizzata profonda due miglia, completa di recinzioni di filo spinato, ed imponendo il blackout dei media. Quello che l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiesto al Messico, ovvero di costruire a proprie spese un muro sul confine con gli Stati Uniti, Lukashenko lo ha ottenuto "gratuitamente": nessuno può più fuggire dalla Bielorussia.

In questo periodo, stavamo monitorando anche altre situazioni che consideriamo una continuazione degli sforzi per fortificare l'Europa contro i migranti, che hanno raggiunto il culmine durante la crisi politica del 2015-2016, quando milioni di rifugiati siriani hanno cercato di entrare in Europa per sfuggire alla guerra.

Meno di un anno e mezzo dopo aver dichiarato lo stato di emergenza lungo il confine con la Bielorussia, la Polonia avrebbe accolto a braccia aperte i rifugiati provenienti dall'Ucraina.2 In tutta Europa la loro fuga non è stata delegittimata o criminalizzata, rivelando la volontà dell'UE di accogliere i rifugiati e di creare un consenso politico sul loro trattamento. Tuttavia, l'accoglienza riservata alle persone di colore che studiano nelle università ucraine ha reso evidente la dimensione razzista delle politiche europee in materia di migrazione e asilo. Gli Stati europei hanno continuato a perseguire relazioni neocoloniali con il Global South molto tempo dopo la fine dell'era coloniale, considerando questi paesi come una fonte di materie prime, fomentando l'instabilità politica ed economica senza assumersi alcuna responsabilità per la violenza che ne deriva. Nel frattempo, l'UE si presenta come un sostenitore della democrazia e dei diritti umani sulla scena mondiale. È proprio questo doppio standard razzista che vogliamo criticare con il nostro progetto.

In questo senso, il nostro lavoro è un appello affinché la politica di migrazione e di asilo dell'UE cambi radicalmente, insieme alle relazioni economiche con il Global South. Vorremmo che l'ospitalità offerta ai rifugiati ucraini fosse data a tutti coloro che fuggono da situazioni impossibili, indipendentemente dalla loro etnia. Vogliamo essere solidali con tutti coloro che sono costretti a fuggire! Vie di fuga legali verso l'Europa! Difendere e attuare i diritti umani!

Michael Baers e Thomas Kilpper. Firenze, maggio 2022.

[1] Tra il 1976 e il 1991 il popolo Saharawi è stato in guerra con il Marocco, dopo che quest'ultimo aveva invaso quella che allora era una colonia spagnola, costringendo la maggior parte della popolazione all'esilio: un conflitto che non si è ancora risolto.
[2] 3.418.077 rifugiati al 17 maggio, secondo l'UNHCR.

Michael Baers è un artista e scrittore berlinese noto per i suoi progetti condotti nel campo del disegno e del fumetto basati sulla ricerca. Dal 2010 gran parte del suo lavoro è incentrato sul rapporto difficile tra la regione MENA e l’Occidente: le ricerche in corso riguardano i mass media e il conflitto del Sahara occidentale. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Accademia di Belle Arti di Vienna nel 2014 e dal 2020 è ricercatore associato presso il Leibniz-Zentrum Moderner Orient (ZMO) di Berlino. Baers ha esposto la sua opera artistica a livello internazionale in molte istituzioni, tra cui il Van Abbemuseum di Eindhoven, lo Haus der Kulturen der Welt di Berlino e il MAK di Francoforte sul Meno. Ha inoltre contribuito a numerosi libri, riviste e progetti di pubblicazione. Il suo graphic novel del 2014, An Oral History of Picasso in Palestine, è stato presentato al Berlin Documentary Forum 3.

Thomas Kilpper è un artista che lavora preferibilmente a progetti site specific attingendo a un’ampia gamma di media – installazione, scultura, grafica, fotografia, video. Ha studiato Belle Arti presso la Staatliche Kunstakademie di Norimberga, a Düsseldorf e a Francoforte sul Meno, dove ha sostenuto l’esame di “Meisterschüler” presso l’Istituto d’Arte Städel; è stato insignito del Premio Hap-Grieshaber nel 2003 e del Premio Villa Romana nel 2011. Dal 2008 sviluppa il suo progetto a lungo termine A Lighthouse for Lampedusa!. Vive e lavora a Berlino. Tra i progetti ricordiamo: The Ring, Londra (2000), State of Control, presso l’antica sede del Ministero per la Sicurezza di Stato della Repubblica Democratica Tedesca (Stasi), Berlino (2009), SPEECH MATTERS, Pavilion for Revolutionary Free Speech, Padiglione danese presso la 54a Biennale di Venezia (2011) dedicato alla liberà di parola, A Lighthouse for Lampedusa!, al museo Bozar, Bruxelles (dal 2008, in corso), War Traces, Pinakothek der Moderne, Monaco (2017).

Michael Baers und Thomas Kilpper

veduta della mostra, in primo piano: Bassel el Saadi, Model for a Monument, 2021; International Society of Proudhonian Studies (I.S.P.S.) PROUDHONIAN library; pareti: Michael Baers & Thomas Kilpper, Footnotes to the Disappearance of the Right to Have Rights, 2022

Michael Baers und Thomas Kilpper

veduta della mostra, dettaglio

Michael Baers und Thomas Kilpper

veduta della mostra, dettaglio

foto: Ela Bialkowska /OKNOstudio

indietro